E’ il sorprendente ritorno della voce. La voce che racconta – una storia, una favola, un amore. Una morte, cento morti, mille battaglie. Un sentimento, un bacio, un addio, uno scompenso, uno stupore. La voce che sola racconta – voce che non tuona, imbonisce, urla, truffa, spaccia, minaccia, implora; non voce fantozziana o carognesca o televisiva (la voce televisiva ha sempre qualcosa di falso, perché solo sulla voce non ci si può concentrare).
Stefano Di Michele